Il 19 maggio a Milano, alla Casa della Memoria, dove mi ero recato per un ricordo su RAI News 24 sui “martiri di Capaci”, Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani. È stato un onore abbracciare il fratello di Francesca. E da lì, non potevo non fare un salto (si fa per dire) nella mia amata Genova, per l’incontro, organizzato dall’amico Salvatore Giannella, nello splendido Palazzo Reale per rendere omaggio a Giovanni ROTONDI, il silenzioso eroe genovese che salvò dalla razzia nazista migliaia di capolavori dei grandi maestri italiani.
E mi sono ritrovato stanco e zoppicante a correre coi miei fantasmi, per via Balbi davanti all’università dove ero uscito laureato, tenente dei carabinieri a Forte S. Giuliano, commissario di polizia della Mobile tra i carruggi.. mentre don Gallo, Bianca Costa, Francesco Coco, Guido Rossa, Emanuele Tuttobene, ed i miei marescialli, appuntati e agenti, Porfido, Fiorenza, Pozzuolo, mi salutavano.
Purtroppo il giorno prima c’erano stati scontri tra polizia e dimostranti, e un giornalista era stato picchiato. E rivedevo gli incontri carbonari con cui proprio a Genova avevamo posto le premesse della riforma di polizia, rimasta incompiuta..
Poi il treno verso casa, alla fine del tunnel che lascia Genova Principe, mi sembra che sorridano Emilio Alessandrini e Nazareno Giusti.. Sì ho la certezza che qualcuno raccoglierà la staffetta, oltre Piazza Fontana, Capaci, Via D’Amelio, Diaz e Bolzaneto.. per costruire una società senza mafia, senza corruzione, lotte tra poveri!
Alla fine del tunnel si rivede la luce..Donchisciottescamente vostro,
Ennio