Il 31 agosto 1943 verso ora di pranzo, i bombardieri statunitensi, Liberators li chiamavano, venendo dal mare, sganciarono 85 tonnellate di bombe. Pescara fu rasa al suolo. Mille persone, tra cui molte donne e bambini,furono dilaniate.
E penso agli afgani di questi giorni, alle loro famiglie, ai bimbi, alle donne. Quando l’homo sapiens rinsavirà ?
In piazza ieri mancava la gente, non c’erano giovani. Targhe alle mura del Comune, sculture nei giardini tra esso e il Palazzo del Governo. Nessuna, nente, ricorda il Magistrato pescarese che salvò la democrazia di questa Italia da rigurgiti stragisti eversivi, e fu per questo trucidato a Milano. L’ho ricordato il 30 agosto nel post ” Buon compleanno Emilio“. Anziano e ignorato, questo posso fare. Tanti, e non solo giovani, neppure sanno chi sia Emilio Alessandrini.
Ho presentato una formale proposta al Sindaco Carlo Masci e al Presidente del Consiglio Comunale Marcello Antonelli. A sentire dagli interventi di ieri sembrano muoversi in spirito unitario. L’ho detto ieri anche ad Armando Foschi, il consigliere che sollecitò la medaglia d’oro a Pescara per i morti dei bombardamenti.
In piazza ieri c’erano Autorità militari e civili, il Prefetto Giancarlo Di Vincenzo, il Presidente del Tribunale Angelo Bozza, Ufficiali, funzionari, e qualche cittadino. A Nicola Trifuoggi, magistrato e amico, anche lui grigio d’anni, fiero e ammirevole col fazzoletto tricolore al collo, reggeva il labaro dell’ANPI. “Nicola, dovremo ancora scendere in campo?“, ho sussurrato, pensando alle oltre trenta sculture che, come Titani della Memoria, con l’Associazione Emilio Alessandrini-Uomo d’Abruzzo Magistrato di Italia” facemmo sorgere, in sinergia con l’Amministrazione e i cittadini del piccolo paese di Ari, per Emilio Alessandrini, Giovanni Falcone, Nicola Calipari, Paolo Borsellino, Antonio Custra.. e, unica in Italia, Carmela Ciniglio, la maestra che morì coi suoi 37 scolari nel terremoto a San Giuliano di Puglia. E penso amaramente al Sottosegretario di Governo, bravo in economia, ma bocciato in Memoria!
Ma, in piedi e taciamo! I labari si levano. Sulle note dell’Inno Nazionale, si canta dietro le mascherine, “Fratelli d’Italia”. Poi sulle note del “Silenzio” viene deposta una corona dinanzi alla lapide che ricorda i 3000 uccisi, anche nei bombardamenti che seguirono.
Dal 3 al 12 settembre si svolgeranno all’Aurum gli eventi celebrativi di Gabriele D’Annunzio, genio abruzzese, culturalmente e partiticamente conteso, fatto tornare a Pescara. Oggi I° settembre é un mese esatto dall’incendio che, scoppiato a ora di pranzo e divampando la notte intera e il giorno dopo, bruciò il I° agosto ( per autocombustione, ansia di cementificazione? lo dirà la Magistratura ) la rigogliosa pineta , innanzi alla fabbrica a cui il Vate diede il nome, ora Museo.
Il giornale Il Centro annuncia che il 17 settembre in pineta, in un evento organizzato dal politico Luciano D’Alfoso, potentemente attaccato all’Abruzzo, interverranno Autorità Nazionali, e Orietta Berti canterà, forse anche ” finché la barca va“, e si raccoglieranno soldi per ripiantare i pini scheletriti.
“Per chi suona campana?” chiederebbe Ernest Hemingway, lo scrittore suicida, logoro di guerre e illusioni.
Chissà che Gabriele D’Annunzio non risponda come in questo video? E magari riflettiamo tutti in termini di unità culturale e ideale, vera. Vostro ennio