Cari amici, sono lieto che il Capo della Polizia Franco GABRIELLI abbia inaugurato a Vasto la piazza dedicata ad Antonio MANGANELLI. Con “savoir faire” ha ricordato il suo Predecessore, ha salutato il Questore di Chieti, Ruggero BORZACHIELLO, che andava in pensione, ha ricordato l’elogio fatto, durante la festa di San Michele Arcangelo, da Papa FRANCESCO all’Ispettorato Viminale presso il Vaticano. Mi avrebbe fatto piacere esserci, ma sono consapevole. E penso al commento che ieri un “amico” di face-book, Alfonso Alf, ha scritto sotto il mio post su COSSIGA: “Troppo gentile nel ( non) descrivere personaggi che hanno causato tanto male, soprattutto a Lei..ma forse sarà l’età che in tutti noi infonde più riflessione o meglio più distacco dal male per avvicinarci al bene ..”. Gli ho risposto: “ il mio pensiero grato e affettuoso va più ai miei collaboratori, umili ed essenziali. Per gli altri a cui lei si riferisce, penserà Chi tutto vede e sa”. Che dire di più? Solo questa riflessione: il Capo della Polizia è DIRETTORE GENERALE DELLA SICUREZZA PUBBLICA. Questo concetto è uno dei pilastri della Riforma democratica della Pubblica Sicurezza, legge 121 dell’ 1-4-1981, non adempiuta da Governi, Capi delle Polizie, politici, burocrati ministeriali. Io continuerò l’impegno per “tutti” i Tutori dell’Ordine, coi Valori testimoniati da Antonio MANGANELLI, caro collega e amico, e Gianfrancesco SIAZZU, già Comandante Generale dei Carabinieri, che mi conobbe sul campo, nella pagina accanto al libretto preparato dai nostri collaboratori ,al momento della mia rottamazione, col termine lapidario scritto da un rappresentante straniero dell’Accademia Europea di Polizia. Vostro Ennio.