Cari Amici, buongiorno. Le Autorità Istituzionali, Sindacati e mondo della Cultura, ieri hanno ricordato Gino GIUGNI, docente universitario, giuslavorista, Ministro della Repubblica, Senatore socialista, che insieme a Giacomo Brodolini, si batté tenacemente per dotare il Paese di norme che sancissero, coerentemente al dettato della Costituzione, la dignità dei Lavoratori. Ciò avvenne il 20 maggio di 50 anni fa, con la legge 300/1970. Gino GIUGNI é IL PADRE DELLO STATUTO DEI LAVORATORI. Pagò per questo. Negli anni di piombo e della follia rivoluzionaria delle Brigate Rosse, nel maggio 1983 fu gambizzato, restando claudicante. Con lui i terroristi iniziarono a colpire, e persino uccidere, i “ cervelli pensanti” nel mondo del lavoro. Caddero sotto il vile fuoco, Ezio Tarantelli, Massimo D’Antona e Marco Biagi. Il mio cuore è andato commosso al dono fattomi dalla sorte di averLo conosciuto, di avere tanto appreso da lui in Valori di socialità e democrazia, nel sacro rispetto del lavoro. Sono fiero di averne meritato stima e amicizia. Sino all’ultimo. Piansi sulla sua bara, nell’ottobre 2009, quando ci lasciò. Conoscerete, se vorrete, tratti del nostro percorso “insieme”, nella prefazione di cui onorò la seconda edizione del mio “Un Commissario”.Chi volesse può leggerla in basso, o dal mio sito ove il libro è scaricabile gratuitamente. Grazie “GINO”, Maestro di diritto e di vita. Buona giornata a tutti, vostro Ennio

ROMA 6 OTTOBRE 2009 -FUNERALE DI GINO GIUGNI AL CNEL