Cari amici, e no, continuando i post precedenti, informo::
A) Sogno. L’operazione ” Il ritorno del Piccolo Principe ” continua. Grazie a chi vorrà diffondere e magari collaborare.
B) Ipocrisia. Attrazione di potere e ambizione contribuì ad alterare il percorso avviato, nei tremendi anni di piombo e strategia della tensione, verso una “Sicurezza Pubblica” di Libertà, Giustizia, Democrazia, nel rispetto, sempre ed ovunque, dei diritti della persona e delle Istituzioni repubblicane. I “poliziotti carbonari”, riuscirono tra ostacoli e difficoltà, a coinvolgere forze e personalità politiche, al di là di ideologie, Terracini, Berlinguer, Moro, Aldo Bozzi, Ugo La Malfa, Pertini, Galluppi...; federazioni sindacali, “unitariamente”, Lama, Storti, Vanni, Macario, Trentin, Benvenuto, Carniti.., espressioni di cultura e diritto, Pier Paolo Pasolini, don Riboldi, Norberto Bobbio, Carlo Bo, Guido Calogero, Stefano Rodotà, Gino Giugni..; mass media, opinione pubblica, scendendo tra la gente, spiegando a studenti, operai. Resto a disposizione dei personaggi citati nel capitolo sotto riportato “Così fu” del libro Un Commissario ( leggibile dal mio sito). Quel percorso forse contribuì a salvare la Democrazia di questo contraddittorio Paese, propenso all’oblìo. A quali migliori risultati si sarebbe giunti, se non fosse stato interrotto quel “processo di democratizzazione della Polizia“, che oggi diversi paesi nel mondo, nel clima di “I can’t breathe” stanno in qualche modo cercando ? E’ valsa la pena per i “carbonari” soffrire e pagare duramente ? Corsi e ricorsi storici? Resta l’esortazione del mio Maestro Norberto Bobbio: “Occorre essere sempre democraticamente vigilanti !”. Per quel che mi riguarda: “Ho combattuto la buona battaglia”. Vi saluto, vostro Ennio