CORONA VIRUS
Carissimi amici, vi immagino frastornati, preoccupati, spaventati mentre la tempesta “corona virus” si abbatte con notizie, immagini, informazioni, dissertazioni, litigi, di istituzioni, scienziati, politici, virologi, tuttologi. Ieri ( forse tirato per la giacchetta ) è intervenuto il Capo dello Stato. Ha cercato di fare il punto con un discorso ( anch’esso, mi perdoni, con tratti di retorica). Grazie, comunque Presidente: riferimento di saggezza e unità nazionale nel contraddittorio clamore politico- mediatico. Chi non ricorda le roboanti affermazioni di Ministri, Governatori, tecnici e portavoce? In un crescendo surreale in cui il “corona virus” ha invaso ogni spazio. L’Italia (s) fronteggiare prima la Cina, diventare poi un lazzaretto; dopo confortarsi col primo untore in Germania. I cugini francesi sciacallare con “corona-pizze”; connazionali rifiutati alle frontiere; nostre merci richieste, solo se “virus free”; cartine di quasi battaglie navali con punti rossi, come la scarlattina, di contagi nel mondo. In questo clima schizofrenico, restano secondarie le scene di bombe e di morte, in Siria e altri scenari di guerra, dove sventurati senza nome si ammassano ai confini, sotto i glaciali sorrisi di Putin, Erdoğan, Assad. Quale “tampone” antivirus per i bimbi che fuggono con genitori, nonni, mentre da noi l’audace giornalista del TG cerca di filmare il malato di “corona-virus” in camera intensiva nell’Ospedale del nord? Si chiudono scuole, teatri; si decreta la distanza sociale e le zone di confino ( costituzionalmente?).
Un giorno, forse, si saprà dove questo malefico “ virus” si è formato ( o è stato formato): laboratori per guerre batteriologiche? Durante ricerche di alterazioni cellulari? Nell’ansia filosofale del profitto alterando la catena del dna? Stuzzicando batteri con antibiotici? Chi lo sa? E si saprà mai ? Negli 8 millenni di conoscenza storica, questo “homo sapiens” non ha saputo/ voluto debellare i virus della guerra e della violenza, che hanno prodotto ( per restare ai recenti anni ) i 16 milioni di morti nella prima guerra mondiale, i 40 nella seconda ( dopo appena un trentennio), la Shoah, le foibe, i genocidi di armeni, indios, pellerossa..e degli italiani di Istria e Dalmazia..
E ora, dai primi febbraio 2020, l’homo sapiens va in panico per un “corona virus”, di cui gli scienziati, andati sulla luna, che esplorano e inquinano il cosmo, dicono di sapere poco o nulla! Siamo proprio “un pianeta sull’orlo di una crisi di nervi” .
Grazie Presidente, per essere intervenuto: magari qualcuno avrebbe pensato di colpire il “virus” con gli F35, pagati anche a scapito della nostra Sanità e Ricerca? Chissà che tutto ciò non porti a spiegare meglio il senso della nostra esistenza, anche da parte di chi sulla domanda ha costruito poteri e misteri di chiese. Ecco quanto scrisse Tiziano Terzani, l’11 settembre 2001, dopo avere visto il crollo delle Twins Towers : ” Restai incollato davanti alla BBC alla CNN, per ore! Poi uscii. Mi accorsi come la natura era assolutamente disinteressata ai nostri drammi di uomini, come non contassimo nulla o potessimo scomparire senza lasciare un gran vuoto. Pensai: tutto il modo ha visto. Avrebbe capito! Si sarebbe svegliato per ripensare i rapporti tra gli stati, fra religioni, con la natura. Sarebbe stata una tragica occasione per fare, tutti, un esame di coscienza, un salto di qualità sulla nostra concezione di vita!”. ( da Lettere contro la guerra). Non sembra sia stato così. Sembrano attuali le parole di Alessandro Manzoni, ai tempi della peste: “Il buon senso c’era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune”.
Stanotte pensavo umilmente: il Creatore non starà chiedendosi: “ma è questo l”homo sapiens” a cui ho dato intelligenza e libero arbitrio?” Parafrasando Thomas Hobbes, mi è venuto in mente”: ” homo homini virus”. Scrivo queste riflessioni mentre, facendo fisioterapia, osservo un bimbo di colore nero che sta cercando di spiegare a un bimbo biondo. Non si capiscono. Si abbracciano! Ma che non abbiano trovato l’antivirus? Il quadro in evidenza è un mio vecchio acrilico, e se volete potete ascoltare sotto la riflessione di Tiziano Terzani ( quanto ci manca oggi!) . Scusate la lunghezza, e i refusi. Vostro Ennio