Il valore etico della Memoria si sta cancellando, complice ancor più la pandemia. In Italia e non solo. Paradossale esempio la “pizzeria Falcone e Borsellino”, in Germania. Ringrazio la RAI che ritrasmetterà oggi, purtroppo a mezzanotte, su Rete2, il film “Senza confini” ( protagonista Sebastiano Somma, che saluto) dedicato al commissario di polizia Giovanni PALATUCCI che, dopo una esperienza “scomoda” nella sua prima sede, Genova, fu trasferito a Fiume dove dal 1937 diresse l’Ufficio Stranieri. Cercò di disapplicare le “leggi razziali” del ’38, aiutando gli ebrei fiumani, e non solo. Dopo l’8 settembre ’43 non scappò né si dette alla macchia come altri, ma restò “reggente” della Questura, continuando ad aiutare ebrei e altri perseguitati dalla deportazione nei campi nazisti, e cercò di salvare l’autonomia di Fiume, in contatto segreto col Movimento di liberazione. Fu tradito. Arrestato nell’ottobre 1944 dalle SS, fu torturato nel carcere “Coroneo” di Trieste, e deportato nell’ottobre 1944 a Dachau, dove morì nel febbraio ’45. Il suo corpo fu gettato in una fossa comune. Nel dopoguerra, su testimonianza di ebrei sopravvissuti grazie a lui, fu dichiarato “Giusto tra i Giusti” ed il suo nome é nello Yad Yashem. Pochi anni fa è stato attaccato, quasi a volerlo uccidere una seconda volta. Le ricerche di storici italiani, di Israele, del Vaticano, hanno confermato la viltà e inconsistenza dell’attacco. Il poliziotto artista Nazareno Giusti, che nel 2000 gli aveva dedicato un suo fumetto, ha nel libro:”Giovanni Palatucci: una vita da riscoprire“, approfondito dettagli del suo martirio di altruismo e di fede cristiana. Purtroppo questo radioso poliziotto, mio amico, il 2 aprile 2019 ha deciso di lasciarci, a 29 anni, a Firenze. Loro mi hanno ispirato il manoscritto di cui vedete le copertine: la prima con un disegno inedito inviatomi dai genitori di Nazareno; l’altra con due documenti storici: la “nota riservata” del Questore di Genova che nel 1937 vuole sbarazzarsi del “commissario scomodo” e quella del Colonnello Kappler, comandante delle SS, che conferma che il “commissario Palatucci si trova in campo di concentramento per avere avuto contatti col “servizio nemico”. La pubblicazione del manoscritto sarebbe un atto di memoria e onore verso Giovanni Palatucci e verso Nazareno Giusti. La illustre storica Anna Foa, figlia del compianto Senatore a vita Vittorio Foa, di origine ebraica, che mi aiutò in passato nelle ricerche su Fiume, tra i “padri della nostra Costituzione“, si è detta onorata di farne la prefazione. Il manoscritto è piaciuto a don Matteo Zuppi, cardinale e vescovo di Bologna. Chi è interessato può contattarmi. Giovanni Palatucci è da anni mio “spirito guida”, come ascolterete nel link riportato. Ora è in compagnia anche di Nazareno Giusti. Vostro Ennio