Afosa domenica del due agosto 2020. Chi sorseggia un caffè, chi pregusta le ferie. La vita continua, Covid permettendo. Ognuno ricordi e faccia sapere: alle 10,25 del 2 agosto 1980 nella Stazione di Bologna l’orologio della vita è stato vilmente fermato per 85 persone, e altre 200 portano i segni della strage, i cui mandanti non sono noti. La Memoria scandisce la storia. Compone il concerto caino, che l’umanità non ascolta, per colpevoli inerzie, compiacimenti sottili, corrosive complicità. La Memoria è il futuro di ieri, di oggi, forse domani. E’ cucita nel terrore di piazza Fontana a Milano, della Loggia a Brescia, dell’Italicus nella galleria di San Benedetto Val di Sambro, della Stazione Bologna.., e di Via Fauro, Via Palestro, e poi Via Pipitone, Capaci, Via D’Amelio, per questa nostra massacrata Italia. Per non parlare di “solamente” due recenti guerre mondiali a distanza di trent’anni, di con Hiroshima e Nagasaki, genocidi, foibe e Shoah, Srebrenica, Torri gemelle, My Lai, Biafra.. tappe dell’invaccinabile “virus homini sapiens“. Occorre non dimenticare, sapere, trasmettere conoscenza e consapevolezza. Per impedire a nuovi cattivi maestri di predicare ancora da sepolcri imbiancati. Lo esigono l’urlo dei morti, il dolore di vedove e orfani, l’incolmabile debito che tutti abbiamo verso Loro. La Memoria vera non ha colori, non ha ventaglio, non è cerimonia. E’ solo strada amara e sofferta delle coscienze. Buona estate. vostro Ennio