Domani sarà il 12 dicembre, 50° anniversario della Strage di Piazza Fontana.  Preparatevi a tanta retorica, a dotti  interventi su talk show, a lanci di libri “novità”.  Non so se sarà mai citato Emilio ALESSANDRINI, il Sostituto Procuratore della Repubblica a Milano, che con pochissimi  altri magistrati, individuò la trama eversiva che v’era dietro. Fece “rogatorie internazionali”, interrogò Ministri, Capi e  Generali dei Servizi. Fu ucciso il 29 gennaio di 40 anni fa da terroristi indottrinati da “cattivi maestri” . Solo  per questa indagine?  Sotto vedrete  le immagine sfocate estratte dall’evento che organizzai a Pescara dieci anni fa per il quarantennale di quella che fu definita “la madre di tutte le stragi”. Ivi leggo commosso la: “Requisitoria” con cui EMILIO, indimenticabile compagno di scuola media e liceo a  Pescara e di ideali sempre, rinviò a giudizio neofascisti ed esponenti di “servizi segreti deviati”. La dovette conclure in una notte del 1974, prima che l’indagine gli fosse “avocata”.  Vedrete il figlio Marco che invitai a leggere  i nomi delle 17 vittime. E vedrete scorrere ( vi prego di scandirli nel cuore, anche voi)  i messaggi  inviati da Gemma CALABRESI e Licia PINELLI,  in cui le  vedove del commissario “Gigi” CALABRESI e di “Pino” PINELLI,  ferroviere anarchico, unitamente ai propri  Orfani, lanciano a tutti uno struggente messaggio di riconciliazione, riflessione e impegno contro ogni violenza.  Le avevo contattate e Le ringrazio dell’onore fatto, superando il loro indicibile dolore,   ai partecipanti , a me, a tutti. I messaggi sono letti, con voce tremante, da Mirella, la sorella di EMILIO.  Cosa è stato di quell’appello?  Ciascuno, specie ogni politico,  interroghi la propria coscienza!  Pur se invecchiato e sempre più solo, sono fiero di quanto sinora fatto, e dei prezzi pagati. Moderò l’incontro  Agnese MORO, da me invitata. Dedicai l’evento a Francesca DENDENA, appena scomparsa, indomita Presidente dell’Associazione dei familiari delle Vittime di Piazza Fontana.  Scrive Aldous Huxley:  “I fatti non cessano di esistere anche se vengono dimenticati, o non si vogliono  fare conoscere”. Ammonisce  George Orwell”: “Chi cancella la memoria, manovra il futuro”. Lo sappiano i giovani.  Il filmato dura 6 minuti; il  più lungo è su you-tube. Vale  la pena ascoltare e magari condividere? Valutate voi. Troverete anche crude  foto di quel tragico periodo di morte, terrore e tentata eversione. In una il mazzetto di fiori che misi due  anni fa a Milano nell’inaridita corona di alloro della lapide dove Emilio fu ucciso. Per non dimenticare. Vostro Ennio . 

https://youtu.be/jFrBEzNxxW0