Carissimi amici, eccomi rientrato da Torremaggiore dove il 23 agosto si è svolto il “Memorial day per Nicola SACCO e Bartolomeo VANZETTI”. Lo vedrete e ascolterete nel filmato messo in rete da Teo MAROLLA, Presidente dell’Associazione loro dedicata. Oso parafrasare le struggenti parole di Fernanda SACCO, Presidente onoraria della stessa, indomabile Maestra, ultima nipote di Nicola SACCO: “il giudice statunitense che emise la sentenza di morte aveva cinicamente profetizzato “uccisi loro, non se ne parlerà più”. Invece sono 93 anni che Nick e Bart parlano alle coscienze del mondo, finché non saranno “totalmente riabilitati”. Il Sindaco di Torremaggiore Emilio DI PUMPO con l’Amministrazione Comunale ha deliberato che alcune stanze dello storico Castello, diventeranno “Il Museo per Nicola SACCO e Bartolomeo VANZETTI” e ospiteranno documenti e testimonianze che Fernanda ha donato; e non solo. Insomma diventerà “il centro radiante” da dove i due “sventurati emigrati italiani”per lavoro, uccisi dalla Giustizia di Stato, contageranno del loro sogno il mondo, contro ogni intolleranza. Ringrazio Fernanda e Teo e l’Associazione per avermi dato anni fa a Roma, ove ci incontrammo con Giuliano MONTALDO, l’onore e la fiducia di coordinare il progetto “Verità e Giustizia per Nick e Bart”.
Il cromosoma datomi da mia Madre, Insegnante elementare come Fernanda, e da mio Padre, Maresciallo dei Carabinieri, ha generato in me una “ostinazione atomica” di impegno all’educazione cultural-etica e alla legalità, nella traccia del sogno di Nick e Bart. Cementato anche dal concetto “Amicizia”. Nel Museo entrerà infatti il disegno per Nick e Bart fatto da Nazareno GIUSTI, poliziotto-soldato-artista, che avevo anni fa messo in contatto con Giuliano MONTALDO e Fernanda SACCO, nonché l’articolo da lui scritto nel 2017 su L’Avvenire. Li ho portati in dono, anche da parte dei Genitori di Nazareno, che ha deciso di lasciarci a 30 anni. Immagino che in cielo stesse dialogando con Nick e Bart, con Giovannino Guareschi, Giovanni Palatucci, Ligabue, Guido Rossa..Giuseppe Dosi e i “sognatori” di cui ha disegnato l’utopia”. E a proposito di amicizia, lasciatemelo dire con commozione, con “Peppino” PANDISCIA, mio collega e amico, Capo della Polizia Scientifica Lazio-Abruzzo. Dopo Torremaggiore infatti sono andato a mettere un fiore a Lacedonia, dove riposa con i suoi Cari. E’ morto nell’84 per leucemia e lo avevo ospitato l’anno prima a Parigi, aggredito dall’implacabile male. Amici, ho portato il vostro pensiero e la vostra preghiera. Siate certi che continuerò finché il Signore vorrà. Vostro Ennio