“Il 16 marzo il sequestro di Aldo MORO riportò indietro l’evoluzione sociale del Paese. L’allarme che il “Movimento carbonaro dei poliziotti” lanciava da anni per una “riforma democratica del sistema sicurezza” veniva gridato quel mattino dai cinque poliziotti e carabinieri uccisi in via Fani: maresciallo Oreste LEONARDI, brigadiere Francesco ZIZZI, appuntato Domenico RICCI, agenti Giulio RIVERA e Raffaele IOZZINO. Quest’ultimo, venticinquenne, con le braccia larghe e il viso verso il cielo, mentre il suo sangue rigava di rosso l’asfalto, era il nuovo CRISTO di quegli anni di morte“. Così avevo scritto il 29 gennaio 1978 in un articolo pubblicato su l’Espresso da Pier Vittorio Buffa: “Ad inizio gennaio ’78 erano stati nominati, a sorpresa, i Capi dei Servizi Segreti; per il Sismi ( militare) e il Sisde ( civile ) i generali Santovito e Grassini. Non soltanto veniva ignorato Emilio Santillo, ma anche il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, che con lui era l’uomo più valido contro il terrorismo“.
Ps. a) Questo post, pubblicato nel pomeriggio, segue quello di stamane, sul Poeta Ubaldo Giacomucci morto a Pescara. Egli aveva stampato, come editore di Tracce, un mese fa il libro “Un Commissario col futuro alle spalle“, onorandomi della sua prefazione insieme a quella di Luciano Canfora, e con in copertina il disegno fattomi da Nazareno Giusti, poliziotto artista, che ci ha lasciato a 30anni. Ha letto anche per radio giorni fa la mia poesia per Pasqua: “ Se lui non risorgesse?“. Potete liberamente leggere e stampare e il libro dal mio sito. b) Pier Vittorio Buffa, ora in pensione, è stato anni fa anche Direttore de Il Centro a Pescara.
Che dire?” Panta rei”. Ennio Di Francesco