L’evoluzione di questo sito. Nei primi anni ‘80, quando la mia Amministrazione mi fece rientrare dalla Francia, allora funzionario di polizia all’Interpol, ero tornato a Roma con valigie colme di libri, documenti, quadri. Un nipote, allora perito industriale, spiegò al suo zio “informaticamente imbranato” cosa fosse un “sito”.

Lui impostò il sito www.enniodifrancesco.it.

Facendolo meravigliosamente bene! Qualcuno di voi l’avrà visto. Esso mi ha permesso soprattutto di “conservare”. Da allora sono passati quasi trenta anni. Quel nipote, che non cesserò mai di ringraziare, è un impegnato ingegnere elettronico, con famiglia.

Io sono incanutito e pieno di lividi: ”una persona in uscita” ( il più tardi possibile, e incrocio le dita). Ho voluto sia alleggerire mio nipote dall’impegno, e sia aggiornare il sito, graficamente ed esistenzialmente. Nel senso che “per Per destino, caso, fortuna, provvidenza” mi son trovato ad attraversare un tratto recente del nostro convivere sociale.

Ho vissuto vicende, ho incrociato personaggi importanti, diversi ancor con noi, altri no. Dice il sociologo Aldous Huxley: “ i fatti non cessano di esistere anche se non sono conosciuti”.

Quello che quindi presto vedrete, aggiornato da un bravo webmaster, vuole essere un “sito di trasmissione di conoscenza”, ovviamente nel mio piccolo e con la mia esperienza personale. Nessuno spirito polemico né, credetemi, autoreferenziale. “Ego sum qui sum”.

Considerando che in questa “società liquida” diversi hanno dimenticato; altri non ricordano o non vogliono ricordare; altri non vogliono fare conoscere a chi non sa, specie alle nuove generazioni: metto a disposizione, per chi vorrà, il sito aggiornato. Magari qualche notizia potrà essere utile.

Potrete chiedere dal blog, ricevere newsletter. E potrete leggere, e volendo stamparvi, anche miei libri, editi o no.

Spero così spero di seguire il suggerimento di Paolo Borsellino, che sino all’ultimo esortava:

Ciascuno deve contribuire, per come sa e può fare, per questa società

Grazie, e buona navigazione!
Vostro Ennio Di Francesco