Cari Amici, mentre il debole sole nella nebbia sorge, auguro a tutti buongiorno e buona vita. Stanotte, gli occhi gonfi, pensavo triste al mio amico, che la sorte ha voluto aiutassi ieri: Poeta solo, in uscita. Solissimo. Ringrazio gli agenti delle “volanti“, i vigili del fuoco, il medico e gli infermieri della “misericordia“, che lo hanno per ore soccorso. L’ho infine salutato ad alta voce, mentre enorme e piccolissimo sulla barella, calato per sette piani a fatica, aprendo infine gli occhi smarriti, mi ha alzato il pollice in segno di vita, e vittoria. Tornato a casa, triste, ho zippato sulla vana leggerezza di Sanremo, per il vetusto fascinoso film “Casablanca“, su Telemax. Struggente mi risuonava nell’anima la mia domanda della poesia sulla Pasqua, ( riportata sotto) che il Poeta ha giorni fa recitato, per radio, con voce affannosa. Che i medici e gli angeli ti aiutino a restare tra noi, Poeta solo, per scrivere e leggerci versi di solitudine e amore. A proposito, non preoccuparti il libro da te edito con Tracce, ( solissima nella “lobby” editoriale) onorandomi della tua prefazione con quella di Luciano Canfora, da oggi è sul mio sito per chi volesse gioire del tuo talento. Grazie Ubaldo, Poeta solo, dal “Commissario col futuro alle spalle“. Gli Amici pregano per te. Vostro Ennio