Sostituto procuratore della Repubblica e poi giudice delle “misure di prevenzione” presso il Tribunale di Agrigento, infligge duri colpi alla mafia. Il mattino del 21 settembre 1990, mentre percorre, solo e senza scorta, la statale Agrigento-Caltanisetta, “sicari” in auto speronano la sua Ford Fiesta. Lo inseguono nei campi, lo uccidono senza pietà. Di profonda fede cristiana, sul suo diario aveva scritto: “Quando moriremo ci sarà chiesto non quanto siamo stati credenti, ma quanto siamo stati credibili”. Nel maggio 1993, dopo avere incontrato nella loro casa ad Agrigento gli anziani genitori di Rosario, papa Giovanni Paolo II° pronuncia dalla Valle dei templi l’anatema contro la mafia.
Onore e devozione per Te: “Martire di giustizia e di fede!”. Siamo stati degni del tuo sacrificio? Dovremo rispondere: tutti.